Il contatto è un gesto innato da sempre per tutti gli esseri umani, già da quando si nasce si crea un legame speciale tra madre e figlio, e questa azione crea emozioni sempre in ogni momento della nostra vita.
Tutti ne abbiamo bisogno, tutti lo cerchiamo, che sia una parola o un gesto, e questo si ripercuote sulla nostra giornata e sul nostro umore.
Con la problematica corona virus ci è stato imposto di limitare ed evitare il contatto con le persone, spesso noi o gli altri avremmo bisogno di una stretta di mano, di un abbraccio consolatorio, di una carezza, ma non è possibile e allora si ricorre ad altri modi: per esempio a degli sguardi forti e intesi che cercano di dare sicurezza e tenerezza, sguardi che danno conforto, che capiscono.
Si deve cambiare il modo di entrare in contatto con le persone che vivono qui in casa di riposo. Ho iniziato a prestare attenzione ai rituali e cercare di anticipare le richieste, cercando di far parlare gli occhi e le azioni.
Mi è stato chiesto di trovare una foto che per me rappresenti sia questo che la problematica covid-19.
Per me è questa: due mani distaccate ma vicine che si aiutano a vicenda con un filo invisibile pieno di amore e speranza.
Petra Vezzaro